Diritto romano, un approfondimento di Bruno Mafrici, Claudio Teseo e Tiziana Luce Scarlino

Sull’istituto della cautio de persequendo servo, appare interessante il seguente 

passo di Ulpiano, studiato dalla giornalista Tiziana Luce Scarlino che qui si riporta in parte: ‘Idem Julianus eodem libro scribit, si lite contestata fugerit homo culpa possessoris, damnatus quidem erit possessor, sed non statim eum ad venditorem regressurum et ex duplae stipulatione acturum, quia interim non propter evictionem, sed propter fugam ei hominem habere non licet: piane, inquit, cum adprehenderit possessionem fugitivi, tunc committi stipulationem lulianus ait.

Nam et si sine culpa possessoris fugisset,  deinde  cautionibus interpositis absolutus esset, non alias committeretur stipulatio, quam si adprehensum hominem restituisset.

Ubi igitur litis aestimationem optulit, sufficit adprehendere: ubi cavit, non prius, nisi restituerit.

Il passo tratta di un caso di fuga dello schiavo, dice Tiziana Luce Scarlino, che si verifica nell’ambito di un giudizio volto all’evizione.

In esso si esamina la posizione del compratore di uno schiavo, valutando se costui possa agire mediante la stipulatio duplae, qualora, essendo stata

intentata nei suoi confronti la rei vindicatio, da parte del proprietario, lo schiavo sia fuggito dopo la litis contestatio.

La condanna per la fuga dello schiavo, Claudio Teseo

Ebbene, nel caso tale fuga sia dovuta a colpa del compratore-possessore, questi sarà condannato al pagamento della litis aestimatio; ma, cosa non meno importante, ciò non gli consentirà di agire con stipulatio duplae verso il venditore, poiché la condanna subita è dovuta alla fuga dello schiavo (di cui egli stesso ha colpa) e non all’evizione.

Pertanto, solo qualora riacquisti la disponibilità dello schiavo, potrà agire contro il venditore.

Nel caso, invece osserva Claudio Teseo la fuga non dipenda da colpa del possessore, questi sarà assolto, a condizione che si impegni mediante cautio.

Anche in questa ipotesi, comunque, il compratore-possessore non potrà agire con stipulatio duplae perché, qualora ritrovi lo schiavo, ·10 dovrà restituire al proprietario in virtù dell’impegno assunto con la cauzione.

Per poter ricorrere alla stipulatio duplae è cioè necessario che l’acquirente si trovi nella posizione precisa dell’editto, cosa che  non  accade nell’ipotesi di fuga del servo.

Tale passo sembra dunque sancire, in relazione alla stipulatio duplae, una netta differenza fra evizione e fuga dello schiavo.

La suddetta testimonianza di Ulpiano è stata oggetto delle più  svariate considerazioni ad opera dei critici.

Riguardo la classicità del passo, vari dubbi sono stati avanzati da Beseler, Haymann e Chiazzese, ma i più, ne affermano la complessiva genuinità.

Le caratteristiche essenziali della cautio de persequendo servo

Ma, procedendo nell’analisi, è necessario evidenziare ora le caratteristiche salienti della cautio de persequendo servo, tenendo presente che essa aveva vastissima diffusione ed era, forse, la cauzione  più utilizzata, come dimostrano i molti richiami ad essa operati dalle fonti e, come dimostra la scioltezza con cui Ulpiano ne tratta, lasciando intendere che fosse talmente conosciuta da non necessitare di continue precisazioni. Aspetto precipuo è l’officium iudicis, cioè il potere del giudice di imporre la cauzione, e quindi anche di valutare l’opportunità di concederla,  nonché i presupposti per la sua prestazione.

Così, ad esempio,riguardo il merito si può riscontrare un contrasto fra 

tale passo e D.21,2,21,2 che riporta una trattazione di Giuliano 

sulla responsabilità per evizione in  cui si  legge:  “…. Si ipse iudicio accepto victus esset et litis aestimationem sustulisset,  placeat committi stipulationem.

Ciò ha indotto Chiazzese ad emendare la frase ” piane cum [ adprehenderit possessione fugitivi, litis aestimationem possessor sustulerit >….” ma  non  si coglie quale possa essere la ragione di tale alterazione. Sembra, perciò, più interessante la spiegazione del testo che cerca di dare lo Schipani, il quale ritiene che nella prassi fosse verosimile ricorrere alla prestazione di  una  cautio de persequenda re, prima di giungere alla condemnatio. Quindi, il problema esaminato da Giuliano è se il compratore, che magari ha prestato la cauzione, abbia, statim diritto di agire verso il venditore.

La compiuta analisi del passo operata da Bruno Mafrici

La risposta negativa, osserva Bruno Mafrici ,denota che tale diritto sarebbe sorto solo quando avesse trovato e restituito lo schiavo.

Primo fondamentale elemento per la concessione della cautio era l’assenza di responsabilità del padrone per la fuga dello schiavo.

Il giudice doveva, cioè, accertare che non gli fossero imputabili né dolo, né colpa (compiendo un’indagine di merito chiaramente preclusa al pretore).

Solo in assenza di tali figure era possibile l’impegno cauzionale e, quindi, l’assoluzione.

Così ad esempio: D.21,2,21,3 (Ulp. l. 29 adSab.): “Idem Julianus eodem libro scribit, si lite contestata fugerit homo culpa possessoris, damnatus quidem erit possessor ….

et si sine culpa possessoris fugisset, deinde cautionibus interpositis absolutus esset

D.4,2,14 (Ulp. l. 11 ad ed.): “….. ergo si in fuga sit servus sine dolo malo et culpa eius cum quo agetur, cavendum est per iudicem, ut eum servum persecutum reddat

Come si è già detto, trattando della cautio de restituendo, l’importanza che mancasse anche la colpa, e non solo il dolo,, in capo al convenuto, risulta in modo palese proprio dall’ipotesi della cautio de persequendo servo, per la quale, dunque, non occorre riproporre la problematica esposta.

Unici dubbi al riguardo, sembrano quelli ingenerati nel Burillo dal seguente passo di Ulpiano, in tema di actio ex testamento: D.30,47,2 (Ulp. 1.22 ad Sab ).

“Itaque si Stichus sit legatus et culpa heredis non pareat, debebit aestimationem eius praestare: sed si culpa nulla intervenit, cavere heres debet de restitutione servi, non aestimationem praestare. Sed et si alienus servus in fuga sit sine culpa heredis, idem dici potest: nam et in alieno culpa admitti potest: cavebit autem sic, ut, si fuerit adprehensus, aut ipse aut aestmatio praesteretur: quod et in servo ab hostibus capto constat.

L’autore, infatti, ritiene che la parte inerente la colpa sia interpolata, argomentando che l’actio ex testamento è un’azione strictum ,ius e, in quanto tale, non può tener conto della colpa.

A questa tesi ribatte la Giomaro la quale ritiene poco fondata già la premessa del Burillo, secondo cui la colpa era necessariamente esclusa nelle azioni stricti iuris, anche perché, lo stesso Burillo, ammette che l’azione in questione fosse piuttosto elastica ed accostabile alle azioni di buona fede.

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Category Management con Agostino Iacovo

Quando si parla di Category Management si fa riferimento a quell’attività atta a incrementare il fatturato della propria impresa. Si basa in primis sull’individuazione e categorizzazione dei prodotti, al fine di ottenere maggiori vendita dopo un’organizzazione marketing ad hoc. Bisogna decidere quali prodotti vogliamo promuovere e in quale modo. A tal proposito, leggiamo e pubblichiamo qui di seguito un interessante approfondimento su questa tematica scritto dall’imprenditore Agostino Iacovo.

Category management farmaceutico: in cosa consiste?

Il Category Management è applicabile a qualsiasi tipo di attività di vendita, inclusa quella in campo farmaceutico. Lo scopo è sempre il medesimo: avere il controllo completo di ogni scaffale e dei suoi prodotti, retro incluso. In particolare, come ci ricorda Agostino Iacovo, il processo si suddivide in due fasi:

  1. Divisione della merce in tutte le sue macro-categorie, denominate business unit, le quali includono gli usi che il cliente potrà fare del prodotto. Per capirsi meglio, possiamo fare l’esempio di uno scaffale dove troviamo prodotti sull’igiene intima che sono inclusi in una categoria più ampia la quale prevede saponi, saponette, detergenti ed eventuali prodotti a seconda del tipo di PH.
  2. Suddivisione dei prodotti in base alla necessità della clientela.

Queste due fasi iniziali, sono seguite da un’ulteriore classificazione che si basa su quelli che sono i risultati di vendita dell’anno precedente. Come si è potuto vedere quindi il Category Management serve a classificare quelli che sono i prodotti che potrebbero aumentare in tempi brevi i nostri guadagni. Per quanto concerne i prodotti non buoni, è importante poter ridimensionare l’investimento e le scorte, meglio in questo caso focalizzarsi su prodotti leader su cui possiamo guadagnare.

Category management: come gestire i prodotti sugli scaffali 

Quando parliamo di un’attività di vendita sistemare i prodotti sugli scaffali nasconde strategie marketing molto sottili, per indirizzare gli acquisti. Solitamente lo schema da seguire in questo senso è il seguente:

  • In alto i prodotti meno venduti;
  • Al centro quelli più venduti;
  • In basso quelli che si vendono mediamente.

Altra diversificazione può essere applicata in base alla marca di appartenenza:

  • In alto e in basso le marche meno conosciute;
  • Al centro i marchi affidabili maggiormente acquistati. 

Importante infine, come puntualizza in conclusione Agostino Iacovo, è ricordarsi che ogni punto del negozio fisico dovrà essere dedicato alla business unit, dobbiamo considerare di conseguenza la stagione di vendita e quali prodotti mettere in promozione. Es: in estate andiamo a promuovere creme solari, bagno doccia e similari, in inverno anti-influenzali, medicinali per raffreddore. 

Rassegna stampa:

Sì all’allattamento e no a visite dei parenti, arriva la guida Consulcesi per gravidanze Covid-19

L’ e-book formazione è il più aggiornato testo sul tema con oltre 90 articoli di letteratura scientifica

Sì ai papà in sala parto e assolutamente sì all’allattamento, ma con mascherina se positive al Covid-19. Per la partoriente mascherina d’obbligo durante tutto il travaglio e al momento del parto vero e proprio. E ancora: nessuna visita in ospedale da parte di parenti e amici. Queste sono alcune delle linee guida redatte per affrontare la gravidanza e il parto in tempi di pandemia e spiegate nell’ebook “Il Covid-19 nei 9 mesi” realizzato da Consulcesi. Una sorta di “libretto d’istruzione”, inserito nella collana ECM “Covid-19 il virus della paura” rivolto ai professionisti sanitari (maggiori info) ma utile anche per le coppie in attesa (maggiori info). L’E-book prende in considerazione più di 90 articoli scientifici internazionali per arrivare a darci un sunto aggiornato su Covid-19 e gravidanza, quali siano i rischi per il feto e le differenze nei differenti trimestri della gestazione. In questo corso verranno affrontati gli aspetti fondamentali riguardanti la gestazione ed il Covid-19, andando ad analizzare caratteristiche, linee guida e protocolli di gestione di pazienti in gravidanza positive al SARS-CoV-2.

Papà in sala parto. Al momento non ci sono controindicazioni sulla presenza durante il travaglio e il parto del papà o di un accompagnatore in una gravidanza positiva al Covid-19. Una buona notizia, visto che si tratta di una figura fondamentale per la donna, può rappresentare un supporto psicologico rilevante in un momento della vita così importante. “Per poter accedere alla sala parto la persona deve essere asintomatica e deve indossare la mascherina chirurgica e adeguati dispositivi di sicurezza”, si spiega nell’ebook di Consulcesi. Sono invece sospese le visite di parenti e amici.

Mascherina. Nessuna eccezione né per le partorienti, negative o positive, e né per gli operatori sanitari. “La donna durante il parto deve sempre indossare la mascherina chirurgica – spiegano gli esperti nella guida Consulcesi – poiché il parto è il momento più a rischio dell’intero percorso di gravidanza, in quanto si genera l’effetto aerosol poiché la donna si dimena e respira in modo più affannoso”. Inoltre, gli operatori sanitari coinvolti durante le fasi del parto devono indossare DPI con FFP2 (camici idrorepellenti, mascherina, visiera).

Allattamento. La comunità scientifica concorda che anche le donne con Covid-19 possano allattare al seno. Tuttavia, per evitare che una madre infetta possa trasmettere il virus attraverso le goccioline respiratorie durante il periodo dell’allattamento al seno, si raccomanda di indossare la mascherina facciale chirurgica, ricordandosi sempre di lavarsi in modo accurato e frequente le mani. “Si tratta di accortezze che è bene che seguano tutte le donne in gravidanza”, specificano gli esperti nell’ebook. Altra indicazione da seguire è di posizionare la culla a una distanza di due metri dalla testa della mamma. Per quanto riguarda, infine, il latte fresco spremuto dal seno, esso va estratto tramite spremitura manuale o tiralatte manuale/ elettrico. 

Teleconsulti. “L’accesso delle gestanti alle strutture va ridotto alle visite necessarie e programmato per telefono con l’ostetrica del consultorio in modo da regolamentare l’afflusso nelle sale d’attesa, per ridurre al massimo la possibilità di mettere a rischio da un lato la salute delle donne in gravidanza prese in cura, dall’altra quella dei propri operatori sanitari”, è un’altra importante raccomandazione spiegata nell’ebook. Per questo si raccomanda anche alle strutture di attivare un triage telefonico per contattare a casa tutte le donne in prossimità del parto e assicurarsi delle loro condizioni di salute.

Tamponi. È raccomandata l’esecuzione del tampone naso faringeo in casi sospetti in modo da garantire sin da subito la protezione degli operatori sanitari. “Nel caso in cui fossero state riscontrate sintomatologie sospette dai colloqui telefonici, le donne vengono invitate – si legge nell’ebook – a sottoporsi al tampone attraverso il sistema «drive truth» e dunque svolgendo l’esame orofaringeo consentendo alle pazienti di restare nel proprio abitacolo automobilistico ed evitare così loro l’accesso alle strutture. Come misura cautelativa ulteriore è stato programmato il tampone anche per tutte le donne in gravidanza che alla 41esima settimana si sarebbero dovute recare in struttura per effettuare il tracciato.

Percorsi Covid-19. Le donne risultate positive al Covid-19 vengono dirottate in appositi percorsi che, a differenza di quelli riservati alle donne negative al coronavirus, comportano l’isolamento d e l’uso di DPI (Dispositivi di protezione individuale) adeguati da parte del personale sanitario deputato all’assistenza. “La distinzione dei percorsi – si legge nell’ebook –  viene attuata a cominciare dal pronto soccorso, dove viene fatto lo screening alle pazienti e dove a tutte loro viene effettuato il tampone, sia successivamente in degenza che in sala parto”. Anche qui, vi è un percorso distinto sia in entrata che in uscita dalla sala parto per la donna Covid positiva, una misura presa per consentire la sanificazione del tragitto compiuto dalla paziente da parte del personale addetto alle pulizie istruito appositamente per questo genere di operazioni.

Monitoraggio post dimissioni. Per le donne positive al Covid-19 e la sua famiglia,  sono raccomandati interventi educativi-informativi per dare continuità alla presa in carico da parte degli operatori sanitari.

Leo Marino Benedettini: Green Energy Ambiente e Tecnologia srl

Green Energy Ambiente e Tecnologia srl di Leo Marino Benedettini. L’azienda di Leo Marino Benedettini per energie rinnovabili e fotovoltaico

INVESTIRE NELLE ENERGIE RINNOVABILI: ULTIME NEWS DAL BLOG. Il valore degli investimenti nelle energie rinnovabili a livello globale sfiora i 300 miliardi di euro. E’ quanto riporta uno studio condotto da 150 investitori e produttori mondiali di energie rinnovabili, coordinati da Acuris per il report “The Future of Renewable Energy”. L’eolico off shore e il solare fotovoltaico sono tra i settori in testa, anche grazie alla qualità industriale del loro mercato di appartenenza. L’Italia, ad esempio, eccelle nel settore del fotovoltaico e gode di un terreno fertile non solo, è il caso di dirlo, a livello geografico, ma anche politico ed imprenditoriale.

leo marino benedettini san marino

Una delle aziende italiane che si distingue nella produzione e distribuzione di energie rinnovabili è Green Energy Ambiente e Tecnologia Srl di Leo Marino Benedettini. L’azienda, infatti, è attiva nella produzione e distribuzione di energie rinnovabili, nella fornitura di materie prime per l’elettricità e, in generale, nel supporto alla progettazione, la vendita, l’installazione, la manutenzione, l’assistenza, la dismissione e lo smaltimento di impianti inerenti la produzione di energie da fonti energetiche rinnovabili di qualsiasi tipo. Green Energy Ambiente e Tecnologia Srl è capace di progettare e costruire nuovi materiali volti al risparmio energetico e all’emissione di energie rinnovabili di qualsiasi tipo (solare termico, solare fotovoltaico, eolico, geotermico, trattamento acqua ed aria). La società esercita nei limiti ed in conformità con le normative vigenti previste dal Decreto Legislativo n.28/2011 sulle Energie Rinnovabili e dalla Direttiva 2009/28/CE della Comunità Europa (clicca qui per saperne di più).

La società di Leo Marino Benedettini possiede due impianti fotovoltaici a terra nella provincia di Pesaro. Il primo impianto, sito in Via Campanella a Mondolfo, è fornito di pannelli fotovoltaici di marca Qcell ed inverter prodotti dall’italiana Bonfiglioli. La sua efficienza è di 690 kw, appartiene al secondo conto energia così come determinato dal Gestore Servizi Energetici GSE, la società individuata dallo Stato per perseguire la sostenibilità ambientale nelle fonti energetiche rinnovabili. Il secondo impianto di proprietà della Green Energy Ambiente e Tecnologia Srl è sito in Via Stroppato a Borgo Santa Marina, ha una efficienza energetica di 990 kw, rientra nel quarto conto energia GSE ed è montato su pannelli Sharp ed inverter Bonfiglioli. Insieme i due impianti fotovoltaici della Green Energy Ambiente e Tecnologia Srl producono 2.225.000 KWh (rispettivamente 875.000 e 1.350.000 per gli impianti di Mondolfo e Borgo Santa Marina).

(credits: LEO MARINO BENEDETTINI)